Il nostro “superpotere”
- Pubblicato in Valori Umani
Pensate alle cose belle e buone, perché le dita dei vostri pensieri modellano senza tregua il vostro volto.1
Pensate alle cose belle e buone, perché le dita dei vostri pensieri modellano senza tregua il vostro volto.1
Educare i figli al senso di responsabilità senza creare in loro sensi di colpa.
Oggi vi parliamo di una newsletter trimestrale online, Education Today, sull’Educazione ai Valori Umani che illustra nuove metodologie di insegnamento attraverso valori universali di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Nonviolenza che sono le chiavi per avviare il processo di trasformazione nell’individuo, come diceva Gandhi: Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
I Valori Umani, virtù e nobili qualità quali la rettitudine, la gentilezza, il rispetto, la cooperazione…, sono i pilastri dell’umanità. Si rendono manifesti in molte persone di buona volontà che si prodigano per applicarli coscienziosamente in ogni ambito del vivere. Benché poco mediatizzati, i loro sforzi seminano speranza e portano frutti. Ciononostante, le “brutture del mondo” spesso hanno il sopravvento. I nostri giovani assistono a continue tragedie, umane e naturali, che inglobano il pianeta e sembrano inghiottire il loro futuro in una sorta di rete nefasta. Serve a poco acclamare la ragione, il discernimento e il buon senso di chi dovrebbe essere “superiore alla bestia”. Gli avvenimenti di cui si è sempre più spesso spettatori ci rispondono che contrariamente all’uomo le bestie attaccano per istinto e fame, e si fermano quando la fame è soddisfatta. I ragazzi emulano ciò che vedono e imparano dal contesto e dall’ambiente che li informa, un ambiente fatto, ahimè, di scenari in cui princìpi universali come Pace, Amore e Nonviolenza, vengono messi alla prova quotidianamente da malefatte e disincanto.
Come agire per non farsi condizionare e non condizionare
Intanto chiariamo bene cosa si intende per “senso di colpa”. Si tratta di un’emozione causata da comportamenti, parole, atteggiamenti che riteniamo sbagliati (o che altre persone, per noi importanti, ritengono sbagliati) e che causano in noi un senso di tristezza e di vergogna, abbassando il livello della nostra autostima.
Un percorso scolastico degno di nota
La vita è un viaggio, un processo di apprendimento continuo; il raggio di speranza che ci aiuta ad affrontarlo è sapere che i Valori Umani si trovano dentro di noi. Come una bussola essi ci ispirano e ci mostrano la giusta direzione. Come semi invisibili risiedono nel cuore di tutti. Ma non basta guardare un seme per vederlo crescere, bisogna coltivarlo con cura affinché un giorno una pianta che porti fiori e frutti germogli dal terreno. Allo stesso modo, anche le nobili qualità e i valori interiori devono essere coltivati, così come il terreno del proprio cuore reso fertile e libero dalla zizzania. Approfondire l’importanza dei Valori Umani e sperimentarne l’universalità è vitale per ciascuno di noi, giovani e anziani, come individui e come società, perché essi sono il filo che ci unisce e ci affratella.
L’autunno ci regala una incantevole tavolozza di colori fatta di calde tonalità avvolgenti; le foglie danzando cadono al suolo coprendo, come un magico tappeto, le strade, i giardini, i parchi, con sfumature intense di giallo, di rosso e di arancio.
La mia religione è molto semplice. La mia religione è la gentilezza. 1
La gentilezza è un valore umano di cui nessuno può fare a meno. Neppure Ebenezer Scrooge, l’avaro misantropo della storia “Il Canto di Natale” di Charles Dickens, del 1843. Perché all’apice del racconto anche il cuore di quest’uomo, che si beffa dei buoni sentimenti del Natale e di tutti coloro che lo festeggiano, si scioglie. In quell’istante egli si sorprende di scoprire che in lui abita la medesima bontà, e l’amorevolezza che tanto scherniva, e in un attimo la sua realtà si trasforma. Vede la vita come non ha mai visto prima, e coglie il ritmo, le tonalità e i timbri di un Canto che riverbera in tutto il Creato e dal quale si lascia finalmente abbracciare. La totale metamorfosi di quest’uomo scorbutico e solitario, scaturisce da ciò che può sembrare un nonnulla; un’improvvisa apertura, piccola ma sufficientemente grande per accorgersi dei bisogni e delle difficoltà dell’altro. Una presa di coscienza tale da liberare di colpo la stasi che non permetteva all’energia di fluire, alla vita di respirare, al suo cuore di vibrare con delicatezza, cortesia e altruismo.
Il mutamento di Scrooge esemplifica come lo slancio di un “cuore gentile” inneschi delle vere e proprie interazioni chimiche dentro di sé, tali da influenzarci positivamente e a più livelli. Basti pensare che la felicità che ne deriviamo ci aiuta a vivere meglio, e anche più a lungo, perché la gentilezza riduce lo stress e la depressione, aumenta l’autostima e migliora la qualità del nostro sonno; eleva il nostro benessere in generale e rafforza il nostro sistema immunitario! E non ci si perde più in mille contorsioni, perché essere gentili segue un movimento lineare!
Ma c’è ancora di più. Quel “piccolo atto di gentilezza che vale più delle più grandi intenzioni” di Kahil Gibran, può ridurre conflitti e promuovere unità tra la gente; quel piccolo gesto che si colora di compassione e di solidarietà può, coltivandolo, portarci ad eliminare la violenza, le discriminazioni e può sostenerci persino nella salvaguardia del pianeta, e delle infinite forme di vita che coabitano la Terra. Essere gentili ci aiuta a migliorare le nostre relazioni umane (aggiungete un pizzico di gentilezza in più quando interagisci con qualcuno, e coglierai subito i frutti!), ma anche il rapporto con se stessi perché un cuore gentile canta, e cantare fa bene al cuore!
Ecco che diventa chiara la derivazione etimologica della parola “gentilezza” che risuona con la nobiltà di un buon carattere di chi si distingue per gli alti principi in cui crede, ma che soprattutto li mette in pratica. Un atto di gentilezza concretizza i nostri “buoni pensieri”, e così ci si sente integri e soddisfatti di sé.
Spesso, parlando con i più piccoli, li incoraggiamo ad essere educati e rispettosi, perché essere gentili è indice di buone maniere. Quando si è gentili, si è amichevoli, premurosi e generosi; si sa dire “per piacere, buongiorno, arrivederci e grazie”. Ma alla base di questi valori vi è qualcosa di più profondo: la volontà di non ferire i sentimenti altrui, anche per una svista, per errore, e di trattare gli altri come vorresti essere trattato tu. E sappiamo tutti quanto una persona gentile sia piacevole e gradita! Stare in sua compagnia ci fa respirare a pieni polmoni, e gli scambi che si intrattengono sono facili, affabili e leggeri.
Lo slancio di un animo gentile matura così in un atteggiamento sempre più empatico che accoglie nella più perfetta cordialità la vita nel suo insieme con cui stringe e rafforza dei profondi legami di appartenenza spirituale, perché la gentilezza ci avvicina l’uno all’altro “cuore a cuore”; impariamo a vedere meglio e a comprendere di più, man mano che ci si pone la domanda: “al posto suo come mi sentirei?” E mentre quella piccola apertura di cuore si allarga, la nostra consapevolezza aumenta.
Quando ciò che pensiamo, diciamo e facciamo si tinge di gentilezza ci si accorge di quanto sia contagioso! I nostri amici, parenti e conoscenti, i nostri figli e allievi e i colleghi di lavoro, diventano d’improvviso più calmi, tolleranti, umili, disponibili e… gentili! Chi non vorrebbe contornarsi da amici siffatti? Ecco che coltivare la gentilezza non è solo auspicabile per gli individui, ma è alla base di comunità sane e equilibrate. Questo fondamentale valore umano - di cui nessuno di noi vorrebbe fare a meno - fiorisce attraverso la gratitudine e l'autenticità, e migliora il lavoro di squadra dotandola di buone relazioni umane. Il senso e la pratica dell’"essere gentili" dovrebbe essere uno degli obbiettivi principali dell'istruzione di oggi.
Ecco una “citazione-guida”! Ci aiuta a praticare la gentilezza:
Non si può sempre compiacere gli altri, ma possiamo parlare in modo compiacente.2
Suzanne Palermo
Scrittrice, Illustratrice ed Educatrice ai Valori Umani
Link
Il gioco della gentilezza
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1 Dalai Lama
2 Voltaire
L'importanza del racconto di fiabe nello sviluppo dei nostri figli
Malgrado il mezzo televisivo presenti la possibilità di sostituire il genitore, attraverso i cartoni animati e le fiabe sceneggiate, è molto importante che egli passi del tempo col proprio bambino, raccontandogli delle fiabe.
“Una signora molto bella” è il titolo di questo articolo in cui ci occuperemo di ‘Bellezza’ femminile, in un’ottica diversa da quella che ci mostra la pubblicità o le riviste di moda attraverso immagini e foto patinate molto affascinanti.
Ormai lo sappiamo: la nostra mente è uno strumento potente, e bisogna “imbrigliare i sensi” per mantenerne il controllo affinché non siano essi a condurci di qua o di là come una scimmia che salta da un ramo ad un altro. Sappiamo anche quanto essa sia una vera e proprio matassa di desideri, pervasa com’è da sentimenti e emozioni che per loro natura oscillano, cambiano, si trasformano, trasportandoci in su e in giù, a secondo del caso. Un movimento, (talvolta uno sfinimento), che altera addirittura le nostre vibrazioni cerebrali che salgono o scendono, si abbassano o si alzano, “ridono o si deprimono”, e noi con loro!
Cosa è necessario sapere per parlare in modo efficace e costruttivo con i nostri figli.
2^ Parte
La comunicazione con i nostri figli crea opportunità straordinarie per conoscerli e, al tempo stesso, per conoscere meglio noi stessi. Come ho detto nell’articolo precedente, noi cresciamo insieme a loro.
Ovunque vai, impari qualcosa! Tutto ha un messaggio da dare, un insegnamento da rivelare. Non si dice che la natura è Maestra? E così la vita! Le montagne ci parlano dell’importanza di fermezza e stabilità. Neanche il vento può scalfirle. L’acqua ci insegna che per superare gli ostacoli bisogna scorrere. Guai a fissarsi sul problema, perché l’energia ristagna interrompendo il flusso naturale delle cose, e quel ristagno dentro di noi ci blocca. L’immagine dell’iceberg è gettonata quando si tratta di spiegare che quello che vediamo è solo la punta di qualcosa di molto più grande. Ci racconta di una realtà invisibile nascosta “sotto ai nostri piedi”, e che oltre all’apparenza c’è molto di più.
Le pietre preziose rappresentano la Bellezza e la esaltano quando sono indossate, la Ricchezza per la loro preziosità e il loro valore; il Potere che si manifesta nell’uomo con la nobiltà e le qualità interiori di onestà, integrità e responsabilità. Nello scrigno segreto di Madre Natura dove l'uomo ricava con stupore e meraviglia queste preziose gemme, fra tutte loro egli ha dato maggior pregio ad una in particolare: Il "diamante", le cui caratteristiche di durezza, resistenza, brillantezza e luce, lo rendono il più ambito tra le pietre preziose. La parola 'diamante' deriva dal greco “adamas” che significa “invincibile". Il diamante, simboleggia i valori morali e intellettuali, la forza spirituale, la perfezione e la grandezza; nella mitologia, il diamante è associato all’immagine di Venere, dea della Prosperità, dell’Amore.