Il nostro “superpotere”

Pensate alle cose belle e buone, perché le dita dei vostri pensieri modellano senza tregua il vostro volto.1

La mente è uno strumento straordinario, ed è a nostra completa disposizione. Ma come tutti gli strumenti bisogna saperla usare. L’esempio del “coltello” è eloquente: lo si può adoperare in cucina per affettare cipolle e carote, o per tagliare una fetta di torta, ma nelle mani sbagliate può trasformarsi in un’arma e ferire qualcuno. Anche i nostri pensieri possono avere conseguenze buone o meno buone, e dipende in gran parte da come li “nutriamo”. Se alimento pensieri negativi saranno loro a prendere il sopravvento su quelli positivi.

I pensieri determinano le nostre emozioni e l’interpretazione che diamo agli eventi. Sono loro a dare vita ad opinioni e giudizi, scelte e decisioni. Imparare a gestirli è un aspetto fondamentale dell’educazione, e comprenderne la forza creativa riguarda tutti. I super eroi conoscono la responsabilità legata ai loro super poteri. Essi non hanno il diritto di utilizzarli se non quando ne hanno raggiunto il pieno controllo. Non dovremmo esercitarci anche noi ad usare il “nostro superpotere”, la mente umana, con accortezza, efficacia e discernimento?

La nostra mente è così potente che non è un concetto sovradimensionato, dire che, se ognuno di noi prestasse più attenzione a “come pensa”, ci sarebbe la pace nel mondo. Parole sagge come: “Tu diventi quello che pensi”, o “Se ti fissi su una cosa quella cresce...”, ci ricordano la forza magnetica dei pensieri, che creano, riflettendo, attirando e materializzando la loro stessa sostanza. È fondamentale chiedersi “qual è la sostanza dei miei pensieri?” Nonché ricordarsi che il nostro carattere e il nostro stesso destino nascono dall’uso che ne facciamo.

Semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino.2

La mente è, dunque, come una chiave. Può aprire o chiudere la porta della nostra visuale, mettendoci in relazione con il mondo e con noi stessi. Se la giriamo da una parte si apre, e tutto diventa possibile. Se la giriamo dall’altra, si chiude. In quella stanza mentale, oltre le pareti e lo spioncino di una porta... una grande fetta della vita scorre e ci passa accanto. Ma basta un pensiero per cambiare le cose; un pensiero diverso, più aperto e positivo! Un pensiero che ci eleva, e non ci fa fare mille passi indietro; un pensiero scevro da egoismo, un pensiero d’amore. In un battibaleno, (perché il pensiero viaggia più veloce della luce!), possiamo canalizzare la sua energia creativa verso una nuova realtà.

È mai possibile? I pensieri sono delle forze dinamiche, sempre in movimento; non si vedono, e non si possono udire. Non possiamo soppesarli sul piatto della bilancia o bonificarne il flusso! C’è però un modo per gestirli, uno solo: con la disciplina.

Esercitandoci a diventare degli attenti osservatori dei nostri pensieri ci incammineremo lungo un percorso affascinante di auto-consapevolezza, e impareremo a cogliere sul nascere quelli che non desideriamo coltivare, per rimodellarli in pensieri positivi colmi di valori umani. E, sebbene i pensieri non si fermino mai, così facendo insegneremo alla nostra mente di fare delle pause di riflessione, organizzare e rafforzare quelli utili, e di assaporare la quiete e l’assenza di pensiero, che ci farà sentire più leggeri e liberi, perché ci saremo sganciati da tutte le sue forme di assoggettamento.

Ogni pensiero che si lancia nello spazio viaggia come onda, le cui vibrazioni vengono ricevute da chi si sintonizza sulla stessa frequenza, proprio come succede con una radio. Se i nostri pensieri sono forti, chiari, positivi e luminosi, diffondiamo (e attiriamo verso di noi) questo tipo di vibrazioni e agiremo di conseguenza. Ma se sono cupi, gretti, paurosi o arrabbiati contribuiamo a creare un “maremoto mentale”, che influenza gli altri e si ripercuote su di noi. Questa presa di coscienza ci motiva e ci incoraggia a rafforzare la nostra volontà e il nostro senso di responsabilità, perché di responsabilità si tratta, proprio come farebbe un vero super eroe, per dedicarci all’obiettivo di riportare il lago della mente ad uno stato di calma, armonia e pace, in cui specchiarsi, riscoprire, e ricreare il meglio che è in noi.

“Pensare positivo” non vuol dire negare le ombre e la fatica del vivere, ma scegliere di far leva sui nostri punti di forza, nonché innate risorse e potenzialità, e ci aiuta a trovare soluzioni e a trasformare le sfide in opportunità. Immettendo nell’etere pensieri positivi, possiamo neutralizzare quelli nefasti, e aumentare il volume di quelli buoni. Sembra cosa di poco conto, ma “pensare bene, vedere bene e agire bene”, è tra i servizi più grandi che possiamo fare a noi stessi e al nostro prossimo. Come un sasso lanciato nello stagno provoca cerchi concentrici sempre più grandi, un pensiero luminoso riversa ovunque la sua energia benigna.

Non anticipare i problemi, o preoccuparti per cose che potrebbero non accadere mai. Pensa positivo!3

Suzanne Palermo
Scrittrice, Illustratrice ed Educatrice ai Valori Umani

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1 T.S.Eliot
2 Ralph Waldo Emerson
3 Benjamin Franklin

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