La saggezza eterna, la natura e l’uomo – quarta parte
- Pubblicato in Natura ed Ecologia
Le religioni dell'Asia orientale: Confucianesimo, Taoismo e Shintoismo
Le religioni dell'Asia orientale: Confucianesimo, Taoismo e Shintoismo
Esiste una profonda armonia in tutto il creato e l’essere umano dovrebbe essere il custode sapiente della vita i cui sono inclusi i nostri fratelli animali. Tutti hanno lo stesso valore dal più piccolo al più grande, sono esseri dotati di vita e di conoscenza. Sono dei doni, segni ed anche insegnanti per chi sa riflettere.
Fede zoroastriana
In modo simile, Zaratustra insegnava che la cura dell’ambiente era un principio fondamentale della religione Parsi. Egli ammoniva che chi non rispetta la creazione di Dio e danneggia l’ambiente agisce contro i princìpi divini.
Colui che aborrisce e rifugge la luce del Sole, colui che rifiuta di guardare con rispetto la creazione vivente di Dio, colui che conduce i buoni alla malvagità, colui che rende i prati senz’acqua e i pascoli desolati, colui che lascia volare la sua arma contro gli innocenti: costui è un nemico della mia fede, un distruttore dei Tuoi principi, o Signore!1
Ogni religione e cultura ha il proprio particolare modo di dichiarare che la creazione è divina. La maggior parte concorda sul fatto che la Natura merita il nostro rispetto e la nostra cura.
La nostra attuale crisi ambientale è essenzialmente una crisi spirituale...1
Il mondo non è stato creato per il semplice divertimento. Abusando delle risorse della natura e dimenticando la propria natura umana l'uomo va contro lo scopo della creazione. Molte catastrofi naturali sono interamente dovute al comportamento dell'uomo. Terremoti, eruzioni vulcaniche, guerre, inondazioni, carestie e altre calamità sono il risultato di gravi disordini nella Natura. Questi fenomeni sono riconducibili al comportamento dell'uomo. L'uomo non ha riconosciuto la relazione integrale tra l'umanità e il mondo della Natura.2
Con riscaldamento globale si intende la tendenza all’innalzamento della temperatura superficiale della Terra con riferimento all’atmosfera e alle acque dei mari. Questo comporta un cambiamento del clima del nostro Pianeta.
Il clima cambia per cause naturali ed è sempre cambiato; basti pensare alle varie glaciazioni e alle fasi interglaciali o alle cosiddette piccole ere glaciali come quella che va dal XVI al XIX secolo dove i porti olandesi o il fiume Tamigi erano soliti ghiacciarsi in inverno. Questi fenomeni sono avvenuti quasi sempre con ritmi dilatati nel tempo ed hanno permesso alle diverse specie viventi di adattarsi al cambiamento del clima.
Biodiversità è la ricchezza della vita sulla Terra; è costituita dall’insieme delle varietà di uomini, animali, piante, funghi, microrganismi, compreso il materiale genetico. Le numerose specie, in relazione tra loro, creano gli ecosistemi naturali che forniscono cibo, acqua, riparo, medicine, necessari per la nostra sopravvivenza.
È primavera, la vita ritorna a scorrere dopo i bui mesi invernali in cui tutta la natura sembrava assorta e silenziosa, anche se nelle profondità del terreno si preparava lo sbocciare di nuova vita.
Cosa, più dei fiori, indica la ripresa, il nuovo inizio, l’impulso di arrivare alla luce, un’aspirazione alla felicità di espandersi al sole, posseduta dagli uomini, dagli animali e anche da ogni pianta vivente?
La creazione è nata da un nucleo concentrato di energia che esplose e da cui tutto scaturì.
Secondo la scienza ci fu il Big Bang:
Grande esplosione primordiale dalla quale l’Universo si sarebbe formato a partire da uno stato iniziale di altissima densità e temperatura, cui sarebbe seguita una rapida espansione. 1
ALLA SCOPERTA DELLE STAGIONI DELL’UOMO
DALL’EQUINOZIO D’AUTUNNO AL SOLSTIZIO D’INVERNO II parte
IL SOLSTIZIO D'INVERNO è la giornata con la notte più lunga di tutto l’anno, e quella in cui comincia l’inverno.
Nel solstizio di dicembre, contrariamente a quanto accade durante quello estivo di giugno, le ore diurne toccano la durata minima, prima di iniziare ad aumentare a partire dal giorno successivo.
Quest'anno 2022 il solstizio d'inverno sarà il 21 dicembre, precisamente alle 21.48.
Le foreste sono fondamentali per la nostra vita. Sono fonte di cibo, rendono più pulita l’aria che respiriamo, influenzano positivamente il clima, impediscono o rallentano i fenomeni di degrado dei suoli, conservano piante medicinali di valore assoluto, se ben utilizzate costituiscono una fonte importante di biomassa utile per le attività dell’uomo, sono uno scrigno di biodiversità: si stima che nella foresta amazzonica siano presenti più di 100.000 specie di invertebrati, 3.000 specie di pesci, 1.300 specie di uccelli, 427 specie di mammiferi, 400 di anfibi e 60.000 specie di piante.
ALLA SCOPERTA DELLE STAGIONI DELL’UOMO
DALL’EQUINOZIO D’AUTUNNO AL SOLSTIZIO D’INVERNO I parte
“Settembre è il mese dei ripensamenti /sugli anni e sull’età/ dopo l’estate porta il dono usato/ della perplessità / Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità/come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità.”1
L’acqua copre più di due terzi del pianeta, ma l’acqua dolce facilmente accessibile, che si trova nei fiumi, nei laghi, nelle zone umide e nelle falde acquifere, rappresenta meno dell’1% della fornitura mondiale di acqua. L’acqua dolce pulita svolge un ruolo fondamentale a sostegno della vita umana, dell’ambiente, della società e dell’economia ed è indispensabile per la vita sul nostro pianeta.
E il vecchio diceva, guardando lontano: Immagina questo coperto di grano.
Immagina i frutti, immagina i fiori, e pensa alle voci, e pensa ai colori.
E in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia,
Segnavano i soli il ritmo dell’uomo e delle stagioni.1
L'inquinamento atmosferico è dato da un insieme di tutti gli agenti fisici, chimici, biologici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera terrestre. I tipi di inquinanti più frequentemente presenti sono ossidi di zolfo, di azoto, residui organici volatili (VOC) e piccole particelle di polvere (aerosol).
L’inquinamento acustico rappresenta uno dei più gravi (e sottovalutati) problemi ambientali, a causa dell’elevato e diffuso impatto sulla popolazione: i suoi effetti negativi sulla salute umana e sulla qualità della vita sono ormai noti.
Quando un uomo fa un lavoro ammirato da tutti, diciamo che è meraviglioso. Ma, quando vediamo i cambiamenti del giorno e della notte, il sole, la luna e le stelle nel cielo, e il mutare delle stagioni sulla terra, con i loro frutti in maturazione, chiunque dovrà rendersi conto che si tratta del lavoro di qualcuno più potente dell’uomo.1
Cenni di fitogeografia del sub continente indiano
Il sub continente indiano si colloca nella fascia climatica tropicale o sub tropicale. Di conseguenza in India troviamo quasi ovunque una vegetazione lussureggiante, prevalentemente sempreverde. La flora dell'India è prevalentemente tropicale, ma sono presenti anche piante tipiche delle zone temperate, comuni anche in Europa.
“Non trovo il fiato e le parole per darvi questa notizia così triste… Pipino è volato via così, all’improvviso…” Queste sono le parole di Massimo, un noto veterinario della provincia di Cuneo, che si dedica da diversi anni alla cura e al recupero dei ricci. Inizialmente la sua professione era rivolta alla cura dei grandi animali da reddito, mucche in particolare, fino a quando non gli capitò sotto mano una piccola riccetta di soli 25 g che aveva bisogno di aiuto. Quell’incontro stravolse la sua vita in quanto scoprì quanto amore sapevano dare i ricci nella loro semplicità e capì che questi piccoli animali spesso poco considerati o addirittura lasciati morire sulle strade investiti dalle auto, riescono ad entrare in una profonda empatia con l’essere umano. Dopo l’incontro con Ninna, così venne battezzata la riccetta, il dottore fondò un centro di recupero per ricci selvatici nel cuneese, tutt’oggi funzionante a tempo pieno.
Negli articoli finora qui pubblicati abbiamo preso confidenza con gli alberi sacri dell’Europa, del Mediterraneo e del vicino Oriente. Abbiamo visto come, presso tutte le antiche civiltà, siano esistite associazioni tra il mondo vegetale e la vita sociale e spirituale delle varie popolazioni. Alberi e boschi ebbero rilevanza centrale nella religiosità dei Greci, dei popoli Germanici e di Roma antica, raggiungendo il culmine della venerazione e della sacralità con i Celti, per i quali gli alberi erano gli strumenti della conoscenza iniziatica, i boschi erano luoghi di culto e di insegnamento spirituale, residenza dei druidi, e fonte di ingredienti per le loro pozioni magiche e medicinali.
Oggi vi racconterò la storia di Mario, e non pensate che Mario sia un uomo nonostante questo nome sia molto comune tra gli uomini, Mario è un gatto, proprio così, un bel gattone rosso che vive nella provincia di Bergamo. È da molto tempo ormai che questo gatto ha scelto di vivere con Cristina, la quale insieme al marito ha deciso di prendersi cura di lui dopo che per alcuni giorni il gatto si era recato davanti alla sua porta passando attraverso la ringhiera del suo giardino.
La regione mediorientale, che ora comprende l’odierno Israele, la Palestina, il Libano e la Siria, per la posizione geografica e le condizioni naturali, ospitava una gran varietà di boschi. Molti ricercatori hanno documentato la ricchezza forestale dell’intero territorio, ed è certo che, nel periodo biblico, la Terra d'Israele fosse più ricca di vegetazione arborea, rispetto adi oggi. Nel corso del tempo l'arrivo nel paese dei Figli d'Israele e di altre tribù (intorno al dodicesimo secolo a.C.), e la crescita naturale della popolazione hanno incrementato l'esigenza di terra per l'insediamento abitativo e rurale, con i conseguenti disboscamenti.
L’AMORE, quell’energia misteriosa che unisce l’uomo a tutti gli esseri viventi
Enzo Maiorca è stato un grande apneista italiano, morto nel 2013 a 85 anni. È stato un vegetariano dichiarato. In proposito, ha spiegato in un'intervista come abbandonò la pesca subacquea.
ALBERI SACRI – 6.a Parte
EGITTO - Miti legati agli alberi.
In epoca predinastica1 ed arcaica (prima del 5000 a.C. Circa), il clima in Egitto era molto meno arido rispetto a oggi. Ampie regioni del territorio, ora desertico, erano occupate da una savana costituita di bassi cespugli. La flora era molto più rigogliosa, mentre in seguito, a partire dal terzo millennio a.C., solo la valle del Nilo ospitava vegetazione, principalmente di tipo acquatico e subtropicale. Di conseguenza, i miti legati alberi erano molto diffusi, perché si riconosceva che la presenza di vegetazione era fonte di prosperità e vita. Nell’Egitto dei faraoni gli alberi erano pochissimi e quindi sacri.
Anche nella Grecia arcaica le querce, che abbiamo visto nel capitolo dedicato all’antica Roma, erano considerate sacre, e si attribuiva loro l’origine dell’uomo. Il clima nell’antica Grecia era molto più umido rispetto ai tempi attuali, l’intera regione era ricoperta di foreste, devastate in seguito dalla pratica intensiva della pastorizia.
Nella Creta minoica, il cui territorio era ricoperto da foreste di querce, cipressi, ginepri, carrubi, palme, il culto degli alberi è attestato da dipinti ritrovati nelle rovine di Cnosso e dalla forma stessa delle colonne dei palazzi, che richiamano la forma degli alberi. Nell’isola di Creta erano assai diffuse le piante da frutto: l’olivo, il pero, il melograno, il mandorlo, il nespolo, il noce, il cotogno, il giuggiolo, il sorbo, il pino marittimo, di cui si mangiavano i pinoli.
Tutti sanno che Roma venne fondata e si sviluppò su sette colli, ma ognuno di questi, che ora a fatica si distinguono nel tessuto urbano della capitale, era molto boscoso, e i nomi che i primi romani assegnarono ad ogni colle derivavano dalle piante che li coprivano.
Vi racconterò una storia d’amore durata per ben 20 anni tra due cicogne, soprannominate le Romeo e Giulietta della Croazia. Le cicogne possono vivere fino a 30 anni e stare insieme tutta la vita con un solo compagno. La cicogna bianca è un uccello migratore che porta la Primavera in Europa, percorre due volte l’anno ben 14 mila chilometri per riprodursi. La storia di Klepetan e Malena è una di quelle storie indimenticabili che ancora oggi continua a commuovere il mondo. Nel lontano 1993, Klepetan e Malena, erano giunti dal Sud Africa in Croazia per la stagione della riproduzione. Durante il periodo di nidificazione e di svezzamento dei pulcini, Malena rimase colpita ad un’ala da un cacciatore. Un uomo vedovo di nome Stjepan Vokic l’ha raccolse e la curò. Purtroppo, per lei non era più possibile tornare in Africa con il compagno. Al momento della migrazione, Klepetan ripartì con le altre cicogne, mentre Malena rimase con Vokic che la custodì nel suo garage durante l’inverno.
Presso gli antichi popoli scandinavi esisteva il concetto che la vita umana e la sua evoluzione sono paragonabili a quelle di un gigantesco albero, chiamato Yggdrasil, che era in grado di svilupparsi attraverso tutte le dimensioni dell’universo. Tradizionalmente questo albero è un Frassino, i cui rami giungono in tutti e nove i regni (degli uomini, degli dei, degli elfi, dei giganti…), tenendoli uniti.
L’INTELLIGENZA DELLE PIANTE E IL LORO RAPPORTO CON L’UOMO
Molte volte abbiamo sentito parlare di sensibilità delle piante e dell’idea che anche in esse alberghi lo spirito come negli animali e nell’uomo, in questo articolo riporto alcune considerazioni del prof. Stefano Mancuso, scienziato che dirige il laboratorio di neurobiologia vegetale di Firenze. L’idea di base di Mancuso è che le piante possano offrire un modello per la modernità, le piante sono intelligenti e sono di capitale importanza per il benessere della vita umana, sia dal punto di vista biologico che psicologico. Ecco alcuni suoi pensieri pionieristici estrapolati da due sue interviste.
Abbiamo già accennato al fatto che tutti gli uomini, anche quelli contemporanei, benché distratti dalle molteplici sensazioni e sollecitazioni del nostro mondo industrializzato, rimangono meravigliati quando si rapportano ai fenomeni della natura. I Popoli nativi, a qualsiasi cultura appartengano, hanno in comune l’attenzione per la Natura perché la percepiscono, fino da epoche antichissime, come rappresentazione della loro stessa esistenza, e loro stessi si considerano connaturati in tale quadro, in armonia con i corpi celesti, con tutte le forme di vita, i pensieri, le emozioni e la consapevolezza interiore che fa sentire di essere vivi e di esistere.
Riporto un’antica leggenda africana che contiene un grande insegnamento e che può far molto riflettere.
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà. Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l’incendio stava per arrivare anche lì.
Il senso di reverenza verso gli alberi ha da sempre ispirato l’esperienza terrena, portando gli uomini verso un vero e proprio culto di queste presenze viventi che, con la loro pluricentenaria longevità, sono l’immagine del legame che nel tempo unisce successive generazioni. Con la potenza espressa dai loro tronchi poderosi e dalle maestose dimensioni delle loro chiome, nel passato gli alberi venivano ritenuti dimora di esseri divini. L’albero esprime il senso del “sacro” in virtù della sua potenza, perché manifesta una realtà extra-umana, perché si presenta in una certa forma, porta frutti, si rigenera.
In una foresta selvaggia vivevano molti animali, tutto il regno animale era ampiamente rappresentato. Un giorno, una volpe molto astuta pensò: “Gli esseri umani si vantano tanto asserendo che ci sia qualcosa di speciale e unico nella natura umana e che sia praticamente impossibile ottenere una nascita umana. Ma gli esseri umani nascono nello stesso modo in cui anche noi animali nasciamo. Allora perché noi siamo considerati inferiori all’uomo?”
Nei precedenti articoli si è già parlato di alberi:
Il 12 maggio 2018 ha avuto luogo un evento di sensibilizzazione pubblica sul tema dell’ambiente: “I Valori Umani per proteggere il pianeta” presso il "Teatro di Milano" a Milano, promosso dalla Sathya Sai International Organisation d’Italia. All’evento hanno partecipato oltre 300 persone.
La giornata è iniziata con la mostra organizzata dalle Associazioni partecipanti: Gaia Animali & Ambiente (http://gaiaitalia.it), Tom & Jerry (http://www.tomejerry.org/) e Artists4Rhino (http://artists4rhino.org/). Le associazioni hanno presentato il loro lavoro ed ispirato i partecipanti in un personale coinvolgimento nella protezione del pianeta mediante la messa in pratica dei Valori Umani. L’Associazione Gaia Animali & Ambiente, attiva dal 1995, ha enfatizzato l’importanza di una più profonda conoscenza delle conseguenze delle abitudini di ciascuno di noi sull’ambiente, menzionando l’importanza di una dieta vegetariana e biologica e l’utilizzo di cosmetici senza test su animali. Il valore che è stato sottolineato è quello dell’ “Amore”.