I tre sentieri: un percorso di Conoscenza e autorealizzazione
Seconda parte
La via della Devozione
Seconda parte
La via della Devozione
Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta. (1)
Nel mondo della nostra visione offuscata delle cose, regna la notte dell’ignoranza che avvolge totalmente l’essere. Ma la notte tiene nel suo seno l’aurora nel ciclo costante di luce e buio, di successioni di illuminanti rivelazioni e cupi momenti, finché non giungerà definitivamente la Luce nella Sua grandezza di Amore e Conoscenza. Sono le notti divine, i momenti di ombra, che operano per la nostra crescita.
Ci sono cinque tipi di ostacoli, che provocano dolore, sofferenza, afflizioni (klesha). Il primo è l'ignoranza (avidya); il secondo è l'imperizia (abhinava); il terzo è il piacere (asthita); il quarto è la passione per le cose del mondo (raga); il quinto è l'insoddisfazione rabbiosa (dvesha). A causa di questi cinque ostacoli, l'uomo si separa, allontanandosi dalla propria realtà spirituale (atmica), non riesce a sperimentare il la visione (darshan) dello Spirito, non può gustare le gioie dello spirito. (1)
Tu non se né la terra, né l'acqua, né il fuoco, né l'aria, né l'etere. Per [conquistare] la Liberazione conosci te stesso come sostanziale consapevolezza, il testimone delle cinque sostanze. Solo se resterai stabilmente nella consapevolezza, vedendoti ben distinto dal corpo, fin da subito diventerai felice, pacificato e libero da tutti i legami. [1]