La mente non è che un aggregato di pensieri; i pensieri danno luogo alle azioni, e ogni gioia o dolore nel mondo non è che il risultato di azioni. Di conseguenza, solo con pensieri buoni la vita sarà buona. Il pensiero è assai potente: esso sopravvive anche dopo la morte di una persona. Bisogna dunque tener fuori dalla mente i pensieri cattivi. Sono essi che dividono mettendo l’uno contro l’altro e facendo dimenticare il Divino che li accomuna. Quando gli uomini saranno consapevoli che in ciascun corpo c’è un solo Spirito, non esisteranno più le discriminazioni. L’uomo dovrebbe sforzarsi di allargare i suoi rapporti dal livello individuale a quello familiare, poi a quello sociale, nazionale, ed infine, mondiale. La pace, sia dell’individuo che del mondo, dipende dalla mente. Da qui viene la necessità di disciplinare con criterio la mente. (1)