Conosciamo i nostri amici alberi

ALBERI NEI BOSCHI

In natura, il luogo dove possiamo trovare la maggior presenza di alberi è il bosco.
Si considera con il termine “bosco” un insieme di alberi (si dice albero una pianta che presenta un fusto lignificato di grandi proporzioni e una chioma ben definita. Es.: acero, olmo, carpino.), piante arbustive (si dice arbusto una pianta di dimensioni più contenute, che presenta rami legnosi a sostegno delle foglie, ma non ha un tronco sviluppato, bensì numerosi fusti sottili. Es.: oleandro, rosa, pittosforo.), piante erbacee (le piante erbacee sono tutte quelle che non hanno parti legnose, come le viole, le primule, l’erba, il frumento, il mais.), muschi, licheni, funghi e batteri che costituiscono un gruppo omogeneo, dove trovano di che vivere anche uccelli, mammiferi, anfibi, rettili e insetti. I boschi possono essere di origine spontanea, se si sviluppano naturalmente negli ambienti geografici delle varie zone climatiche in un arco di tempo di alcuni decenni, o possono essere creati dall’uomo con la piantagione di numerosi alberi detti “forestali”, che hanno la funzione di ricostituire in tempi veloci luoghi naturali degradati o vengono coltivati per produrre di legname da opera e legna da ardere.




I boschi, soprattutto in montagna e in collina, svolgono una funzione protettiva per la difesa del suolo dal dissesto e dall’erosione causati dalle forti piogge, contrastando in modo efficace il verificarsi di frane di pietrame, di valanghe di neve e smottamenti della terra sui pendii.

Ma la funzione più importante svolta dalle piante in generale e dagli alberi in particolare, è quella di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno. E’ stato calcolato che nei boschi italiani, oltre 20 miliardi di alberi consumano 26 miliardi di metri cubi di anidride carbonica per produrre 34,7 milioni di metri cubi d’ossigeno al giorno.
Da qui si comprende come sia necessario proteggere e incrementare il patrimonio boschivo, dal momento che l’intenso sfruttamento del territorio, l’espansione delle costruzioni con l’eliminazione di boschi e foreste e l’inquinamento di aria e dell’acqua rischiano di compromettere in modo violento gli equilibri su cui si basa la vita stessa sulla Terra.

ALBERI IN CITTA’

L’uomo ha introdotto le piante in ambienti assai diversi da quelli dove spontaneamente si sono evolute. Abbiamo visto che nel bosco si sviluppa un equilibrio tra le varie componenti che non è riproducibile in ambienti artificiali come le nostre città.
Il territorio urbano offre un esempio di come, in funzione delle molteplici esigenze della vita moderna (traffico, presenza di edifici, presenza di impianti sotterranei – gas, telefono, luce -, asfaltature, ecc.), gli alberi vengono messi in condizioni di pura sopravvivenza, mancando loro acqua, aria, spazio per le radici e per lo sviluppo adeguato delle chiome.

L’aria in città è inquinata da sostanze velenose per le piante, quali l’anidride solforosa, che, mescolata all’acqua delle precipitazioni, forma la cosiddetta “pioggia acida”, che provoca danni alle foglie. Anche la presenza di polveri sottili che si attaccano alle foglie impedisce la traspirazione. Le pavimentazioni dei marciapiedi, spinte fino al colletto della pianta inibiscono l’areazione del suolo, sono impenetrabili barriere per l’afflusso dell’acqua, causando l’asfissia delle radici.
Le conseguenze sono che gli alberi che campano in città hanno vita più breve e vengono facilmente attaccate da parassiti.
D’altra parte in nessun altro ambiente la vista di un gruppo di alberi, di qualche fiore o di poche foglie verdi, può essere di maggior ristoro per lo spirito umano, ma, soprattutto, di autentica utilità per la sopravvivenza della specie umana.
Poiché, ricordiamolo, le foglie degli alberi servono a produrre ossigeno, che è indispensabile alla vita.

Di seguito è riportato un elenco delle principali funzioni salutari degli alberi in città:

   1.    Depurazione chimica dell’atmosfera
In un ambiente salubre la CO2 nell’aria non dovrebbe superare l’1%0. L’albero di giorno fissa il Carbonio necessario per i processi legati alla fotosintesi, depurando l’aria.

    2.    Degradazione dei gas tossici
Le piante fissano altri gas (es: SO2), li degradano a molecole semplici, depurando l’aria. Questo però le fa deperire (piogge acide).

    3.    Depurazione batteriologica
Le particelle di pulviscolo cariche di batteri vengono fissate dall’umidità atmosferica sulle foglie dove sono soggette a sterilizzazione da parte dell’ozono liberato dalle piante

    4.    Fissaggio di polveri, prodotti catramosi ed oleosi
Le polveri presenti nell’aria, impastate ai prodotti catramosi ed oleosi degli scarichi, si raccolgono sulle foglie e vengono poi dilavati dalle piogge. Tali polveri sono però dannose, in quanto ostruiscono gli stomi, impedendo la respirazione alla pianta.

    5.    Emissione di vapore acqueo e regolazione termica
La pianta svolge una funzione regolatrice della temperatura nei periodi caldi, emettendo vapore acqueo.

    6.    Schermo antirumore


Dall’albero traiamo molti insegnamenti, quello principale è dell’amore disinteressato. L’albero dona i suoi frutti e la sua ombra a tutti senza fare distinzioni.

Osservate gli alberi che, senza alcuna traccia di egoismo, dispensano frutti perché altri ne godano.
Gli alberi vi proteggono, sia che li abbattiate o danneggiate. (1)

Tra le fronde degli alberi stormisce il mondo, le loro radici affondano nell'infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte. Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita. (2)


Noi Alberi
Noi alberi viviamo di piogge
di rugiade eterne e delle brume
dei fiumi e degli oceani
di mattutini vapori
e delicate nebbie.
Durante il giorno
il calore dei raggi del sole
dilata i nostri corpi sublunari
che assorbono cosi, nel profondo,
la soavissima rugiada notturna.
(3)

    1.    Sathya Sai
    2.    Hermann Hesse 
    3.    Márcia Theòphilo,  "Amazzonia Respiro del Mondo"

 

Olimpia Giovine
Agronomo e Formatrice

Redazione

Progetto Sai Vivere

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