Il Progetto Acqua Potabile di Sathya Sai
Chennai (il cui nome precedente era Madras) è una bella città dell’India sud-orientale, capitale del distretto del Tamil Nadu, affacciata sul Golfo del Bengala. Con più di sette milioni di abitanti, Chennai è una delle più popolose città del continente indiano.
Poiché non vi sono grandi fiumi che scorrono vicino a Chennai, fin dall’epoca della dominazione britannica, la città ha sofferto di gravi problemi per il rifornimento dell’acqua. Verso la fine dell’800 un ingegnere britannico progettò una diga su un piccolo fiume nelle vicinanze, quasi sempre asciutto, ma ricco d’acqua nella stagione dei monsoni. La diga consentiva di fornire acqua potabile alla città ed acqua per l’irrigazione ai campi. Con l’aumento della popolazione, le esigenze idriche aumentarono e la fornitura di acqua per irrigare i campi fu interrotta. Tuttavia, col passare degli anni e con la popolazione che era quasi raddoppiata, la diga si dimostrò inadeguata anche per la fornitura di acqua per usi civili. Venne costruito un secondo serbatoio, che però non risolse il problema.
Così, negli anni ’60, il governo indiano si prese carico di risolvere il problema-acqua per la città di Madras. Molti progetti non vennero mai concretizzati sia per motivi tecnici che per la corruzione dei politici.
Si pensò di portare acqua alla città prelevandola dal fiume Krishna, che scorre a nord nel vicino distretto dell’Andhra Pradesh. Ma il progetto non fu attuato per l’eccessiva distanza e gli eccessivi costi. Altri progetti tentarono di portare acqua verso la città dal fiume Kaveri che scorre a sud, ma senza successo. Nel 1983 Indira Gandhi lanciò un nuovo progetto di canalizzazioni che doveva essere terminato nel 1996. Fu realizzato il ‘Telegu Ganga’, un canale di circa 150 chilometri per portare acqua del fiume Krishna ad una riserva sul confine del Tamil Nadu. Ma il progetto non funzionava. Il canale era troppo stretto e subiva continue erosioni; l’acqua si disperdeva per infiltrazione.
Più gli anni passavano e più il problema idrico di Chennai si faceva acuto e drammatico.
Fu a questo punto che Sathya Sai entrò in scena. Nel discorso del 19 Gennaio 2002 in occasione dell’anniversario dell’Ospedale di Bangalore, Sathya Sai dichiarò che si sarebbe occupato personalmente del problema dell’acqua potabile di Chennai. Questa drammatica dichiarazione sorprese tutti.
Sathya Sai disse che i ricchi potevano acquistare l’acqua nei centri di fornitura, ma i poveri non potevano farlo. I poveri soffrivano mille difficoltà, pativano di malnutrizione e di varie malattie, e non potevano procurarsi l’acqua necessaria alla loro sussistenza.
Poiché il Sathya Sai Trust aveva già realizzato altri progetti per la fornitura di acqua potabile per oltre due milioni di persone, il governo diede fiducia all’Organizzazione Sathya Sai per realizzazione del progetto. Fu studiato il problema e furono eseguiti molti esami del territorio.
Ne risultò la necessità di ricostruire letteralmente circa 150 chilometri di canale. Venne allargato e reso più profondo il canale; vennero rivestite le pareti del canale ed utilizzate nuove tecnologie per impedire le perdite; furono incrementati i serbatoi esistenti. Sathya Sai volle essere costantemente informato dei progetti e dell’andamento dei lavori.
I lavori sono stati eseguiti nel corso del 2002 e completati con successo. L’acqua potabile arriva finalmente nella grande città del Tamil Nadu.
Il governo dell’Andhra Pradesh, come segno di gratitudine, ha deciso di cambiare il nome del canale, da ‘Telegu Ganga’ in ‘Sathya Sai Ganga’ (il Gange di Sathya Sai).
Finalmente, grazie a Sathya Sai e grazie al lavoro e all’amore dei volontari che si sono occupati del progetto, la città di Chennai sta uscendo dal tunnel.
Questa è la prima volta che un’associazione caritatevole privata è stata in grado di eseguire un progetto per convogliare l’acqua potabile di uno stato verso uno stato vicino.
Un nuovo, grande “miracolo di amore” di Sathya Sai è stato realizzato. In pochi mesi è stato risolto il problema idrico di una grande città che ha sofferto l’incubo della carenza d’acqua per molti decenni.
Come Sathya Sai dice: “L’amore rende possibile ogni cosa”.
Olimpia Giovine
Agronomo e Formatrice