Essere gratitudine

Molti maestri hanno detto che la mente è come una chiave, girandola da un lato ci intrappola in pensieri non produttivi, girandola dall’altro ci libera negli spazi della gioia. Uno dei modi migliori per girare la chiave dalla parte giusta, per usare la mente verso la gioia, è la gratitudine. Di solito ci figuriamo la gratitudine come un sentimento piacevole che nasce quando ci succede qualcosa di bello, arriva un dono, incontriamo qualcuno che ci aiuta, e così via. Ma la gratitudine non è solo un sentimento, è un’energia molto forte che può venire coltivata, e da piccolo seme diventare un albero capace di donare ombra e frutti a molte persone.

Ai bambini viene insegnato a dire “Grazie” quando ricevono qualcosa, e a impegnarsi attivamente per meritarsi ciò che vogliono. Quel grazie è un livello molto elementare di gratitudine, spesso solo una parola lanciata prima di correre via con qualcosa stretto al petto. Ma se pensiamo al bimbo piccolo, ancora incapace di parlare e chiedere, non riceve forse anche lui con abbondanza ciò che gli serve? Il suo grazie è la sua gioia, i risolini, i sorrisi, lo sguardo attento che ci parla. Ricevere un sorriso, uno sguardo, da un essere ancora così in contatto con la sua innocenza e onestà come un bambino piccolo, o anche un animale che ci accoglie nel suo mondo, apre in noi una reazione analoga di gratitudine e gioia.

Ogni cosa è reazione, riflesso e risonanza. 1

Le implicazioni di questa frase sono molto vaste. Siamo collegati gli uni agli altri, con i mondi che ci circondano proprio da questo riflettersi, da questo risuonare. Da piccola facevo un gioco, tenevo tra le mani un palloncino gonfiato e parlavo, cantavo e urlavo, e mi divertivo a sentire sotto le dita i diversi livelli di vibrazione del palloncino. Reazione, riflesso e risonanza possono essere fisiche, come quando due diapason suonano contemporaneamente anche se solo uno viene colpito, o emotive, come quando sediamo vicino a persone che ridono e non possiamo fare a meno di sorridere e forse ridere a nostra volta.

In questo mondo, tutto è reazione, riflesso e risonanza

Una volta, un grande pittore andò da un principe e si offrì di realizzare un affresco su una parete del palazzo; poi venne un altro pittore che dichiarò che avrebbe eseguito lo stesso dipinto sulla parete opposta. Allora il principe ordinò di porre un tendaggio pesante tra i due pittori mentre stavano dipingendo e venne dato inizio all’opera. Il secondo pittore terminò il lavoro proprio contemporaneamente al primo. Poi arrivò il principe e ammirò molto l’affresco, quindi ordinò che il tendaggio venisse rimosso e… sorpresa! Sulla parete di fronte all’affresco, c’era un duplicato del dipinto che il primo pittore aveva eseguito così laboriosamente, un duplicato perfetto perché il secondo pittore aveva lucidato la parete facendone un grande specchio perfetto! Similmente, voi dovete ripulire il vostro cuore rendendolo puro e levigato cosicché la gloria del Signore vi si possa riflettere ed Egli possa vederci la Sua immagine.2

La reazione spesso viene di abitudine. Infatti, crescendo, un bel grazie diventa un’abitudine gentile e un po' meccanica, che a volte non porta con sé un’energia corrispondente. Eppure la magia del ricevere, e dell’essere grati, è ancora lì, e ce ne accorgiamo quando per qualche ragione non possiamo fare tutte quelle cose che di solito non ci accorgiamo neanche di fare: camminare, mangiare, respirare…
I soliti gesti ora ci appaiono miracoli, e la gratitudine quando riusciamo di nuovo a sentirci bene sboccia come un fiore. Questo sentimento è come il calore del fuoco, se c’è il fuoco, si sente il suo calore, sono diversi eppure stanno sempre insieme. Così è la gratitudine, che sta sempre insieme all’amore: sono diversi eppure stanno sempre insieme.

Man mano che la consapevolezza cresce, anche la gratitudine si può espandere. Ora non è più un atto meccanico, la risposta ad un dono, ma diventa uno stato mentale che appare quando ci accorgiamo di quanti doni ci circondano: il sole e la luce che ci portano allegria e crescita, cibo e libertà, l’aria e il vento che ci portano vita e profumi, leggerezza e movimento, l’acqua e la pioggia che ci portano cibo e pulizia, rilassamento e movimento… Ogni cosa attorno a noi fa parte del nostro mondo e ci dona la possibilità di esplorare, emozionarci, crescere, vivere!
E se cominciamo a ringraziare ed essere grati per quello che ci circonda e interagisce con noi ecco che questo sentimento si approfondisce e cresce portando con sé l’amore puro. Uno stato di gratitudine, rinnovata momento dopo momento, apre la porta a sempre maggiore armonia e danza con la vita, ci arriva ciò che ci serve ed anche di più, con abbondanza, dandoci esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per espanderci sempre più nell’amore che tutto abbraccia, che tutto in sé comprende. Questo ha un effetto profondo sul sistema nervoso e ormonale del corpo, abbassa il cortisolo, l’ormone dello stress, agisce sulla regolazione della pressione, sulla digestione, sul sonno… e ci apre a più chiarezza, concentrazione e presenza mentale…

Come arrivare ad uno stato di gratitudine profonda, specialmente quando ci si sente tutt’altro che grati?

Ci sono alcuni metodi collaudati, qui ve ne propongo alcuni.
L’attenzione ai dettagli: la mattina, non alzarsi dal letto se non si è elencato almeno 10 motivi per essere grati, richiamando alla mente la sensazione di gratitudine, e ringraziando in anticipo per tutte gli altri spazi in cui espandere gratitudine che arriveranno durante il nuovo giorno. Questo permetterà di trovare sempre più sincronicità e risposta nella giornata, e l’essere gratitudine porterà risonanza e reazione di abbondanza e gioia.

C’è anche una bella pratica hawaiana, L’Ho’ Oponopono, che ci chiede di ripetere con sentimento la parola “Grazie” abbinata ad altre 3 brevi frasi che ci riportano sempre a portare armonia in noi stessi e con gli altri, sapendo che siamo interconnessi e che la reazione al nostro sentire cambierà l’energia anche per chi ci sta vicino. Viene praticato dai guaritori hawaiani da secoli per riportare salute senza usare medicine.
E naturalmente c’è la meditazione sulla gratitudine, uno strumento potente e sicuro per migliorare la propria vita. Questa che vi propongo è liberamente ispirata al lavoro di Hearth Math e alla meditazione della Luce insegnata da Sathya Sai. Ci permette di ritrovare coerenza tra cuore e cervello ed è perfetta per alternare con la meditazione del Cuore e la meditazione della Luce.

Buon ascolto!

Laura Sabbadin
Insegnante di Yoga ed Educatrice ai Valori Umani

La meditazione della Gratitudine

Laura Sabbadin - Meditazione della gratitudine - Italiano

Laura Sabbadin - Meditation of gratitude - English

1 Sathya Sai
2 Sathya Sai

Laura Sabbadin

Educatrice

Sito web: www.saivivere.it