La scuola di vita
Ovunque vai, impari qualcosa! Tutto ha un messaggio da dare, un insegnamento da rivelare. Non si dice che la natura è Maestra? E così la vita! Le montagne ci parlano dell’importanza di fermezza e stabilità. Neanche il vento può scalfirle. L’acqua ci insegna che per superare gli ostacoli bisogna scorrere. Guai a fissarsi sul problema, perché l’energia ristagna interrompendo il flusso naturale delle cose, e quel ristagno dentro di noi ci blocca. L’immagine dell’iceberg è gettonata quando si tratta di spiegare che quello che vediamo è solo la punta di qualcosa di molto più grande. Ci racconta di una realtà invisibile nascosta “sotto ai nostri piedi”, e che oltre all’apparenza c’è molto di più.
Questo qualcosa di invisibile che si nasconde ai nostri occhi, sarà importante quanto le radici degli alberi! Neanche loro si vedono! Eppure sono lì, a nutrire e sostenere le piante. Anche gli alberi hanno molto da insegnarci: le loro fronde sono come un ombrellone che ci ripara dalla calura; vederle oscillare col vento conferisce un senso di pace perché non pongono resistenza. Per questo si spezzano raramente. E quando capita, la vita ricomincia da un punto qualsiasi, si sanno rigenerare. Che straordinario esempio di resilienza e di… rinascita!
La vigna e le piante da frutto ci insegnano l’arte della potatura; a sacrificare ciò che non serve più. Quando si scelgono i rami e le gemme per la nuova stagione, ci si rende conto dell’importanza di puntare ad obiettivi realizzabili perché saranno questi a portare dei frutti. Ci vuole anche il senso della visione! Man mano che la prepariamo, la nostra pianta, la “vediamo” già più forte e più bella!
Anche gli animali e gli insetti hanno tanto da insegnarci. La calma della mucca, la pazienza dell’asinello, sono talmente intrisi di pace che vederli intenti a masticare l’erba nel prato ti avvolge di un senso di ben-essere, ti fanno stare bene perché trasmettono armonia. Mentre, è meglio non prendere esempio dalla mosca! Prima si posa sull’immondizia e poi su un bel piatto di dolci… Non sa proprio discernere, per lei tutto è uguale!
Se poi ci si avvicina di più, per scrutare “l’interno delle cose”, scopriremo un mondo incantato fatto di perfette geometrie. Avrete tutti notato i mandala nel bel mezzo di un kiwi, un caco, un arancio! A furia di addentrarci in questa vita nascosta faremo anche noi una scoperta sensazionale, come quella fatta dal fotografo norvegese Kjell B.Sandved che smascherò le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Z, segni grafici e numeri sulle ali di farfalla!
La natura è un museo vivente pieno di opere d’arte. Un sasso, una pigna, una foglia, una castagna, una formica, una libellula, una gazza…. Sarebbe impossibile elencare tutte le forme, i colori, le prodezze e le meraviglie intorno a noi. Anche il cuore dell’essere umano è un’opera d’arte quando si apre come un fiore. Si dice che noi siamo l’apice della creazione. In effetti siamo una “macchina straordinaria”, dall’intelligenza stratosferica. Possiamo imparare gli uni dagli altri. Ma manca qualcosa. La gente non è sempre felice, non ha sempre da mangiare, non è sempre in salute. Una realtà che echeggia con il quesito del Budda che, partendo dal palazzo regale di suo padre, si chiese perché l’uomo invecchia, si ammala e muore. Quando la sua indagine riuscì ad andare oltre “alla punta dell’iceberg”… gli fece breccia nel cuore il lampo dell’illuminazione.
L’educazione, per essere completa dovrebbe tener conto dei quattro pilastri evidenziati dal rapporto all’Unesco della Commissione Internazionale sull'Educazione per il XXI secolo. Essi sono: imparare a conoscere (l’acquisizione di conoscenze), imparare a fare (l’acquisizione di abilità), imparare a vivere insieme (lo sviluppo di una mutua comprensione, e di retti rapporti umani), e imparare ad essere (un percorso di auto-conoscenza). Quest’ultimo non può che rimandarci ai segreti della natura – e della natura umana - e attivare un cammino di ricerca verso il senso e lo scopo ultimo dell’esistenza; un sentiero percorso dal Budda e tutti i Grandi Maestri.
Le scuole insegnano nozioni ma non bastano, perché non basta ottenere la qualifica per una professione o un mestiere per essere felici e realizzare se stessi. Ci vuole una scuola di vita capace di far emergere i valori umani dall’animo degli studenti; che li inter-essa… perché “parla di loro”; una scuola in grado di orientarli verso la profondità di se stessi, di nutrire nobili pensieri e alti ideali; che li spinga a scoprire le radici degli alberi e l’alfabeto sulle ali di farfalla.
Stamattina mi sono alzato presto e mi sono guardato attorno. Mi sono chiesto cosa imparerò oggi? Il soffitto mi ha risposto: “Mira sempre in alto”. Il pavimento mi ha detto: “Ricordati di avere una base solida nella tua vita”. La lampada mi ha detto: “Tieni acceso la luce nel tuo cuore”. Le finestre mi hanno detto, “Guarda lontano”; la porta mi ha detto: “Apriti alla vita”; il tappeto mi ha detto: “Inginocchiati e ringrazia per ciò che la vita ti dà”. Non ricordo chi ha scritto queste parole magnifiche… forse io? Forse tu? La vita ci insegna che siamo uniti dal soffio vitale, e che abbiamo in comune la vita, che insegna!
Suzanne Palermo
Illustratrice, scrittrice ed Educatrice ai Valori Umani