Modellare la creta
Modellare la creta, per riscoprire l’atto di dar forma alle cose
Modellare, è dare ad una cosa, una forma precisa.
L'argilla o creta è un materiale di origine minerale esiste allo stato naturale sotto forma di sedimenti.
La creta è argilla sedimentaria che per le sue caratteristiche può essere modellata con le mani o appositi strumenti per la lavorazione della creta.
Proviamo quindi pian piano ad approcciare a ciò che può essere un processo creativo di manipolazione.
Come prima cosa, cerchiamo di prendere contatto con le nostre mani, che sono parte del nostro corpo, è l’arto con cui termina ciascun braccio, con funzioni tattili prensile, le mani ci permettono di stabilire un contatto, cioè un passaggio tra due corpi.
Quindi toccare, ci avvicina alle persone, ed alle cose, ristabilendo la propria percezione corporea.
Attraverso il tatto comunichiamo, scopriamo ed entriamo in relazione col mondo esterno.
Pensate che meraviglia!!!
Il tatto è la nostra prima forma di comunicazione, con esso si entra in contatto, con gli altri, fin dalla nascita. Il tatto come ben sapete, è un senso che suscita impressione attraverso la pelle ed è maggiormente sviluppata su i polpastrelli delle dita.
Usare le mani per modellare la creta migliora la coordinazione, rafforza i muscoli preposti alla motricità, impastando e toccando cresciamo anche dal punto di vista emotivo. Queste sono piccole esperienze per un miglior benessere quotidiano di pace e armonia.
Fare delle esperienze creative, esercitando la manualità ci porta non solo sul piano creativo, ma anche a compiere un’attività motoria.
Dando forma alle cose andiamo a riabilitare così la nostra capacità innata di manipolare e sperimenteremo il controllo del nostro corpo e dei nostri movimenti.
Ci sono esperienze semplici, come l’impastare che divengono evocative e accrescono il nostro benessere interiore.
Impastare, plasmare, muovendo le mani genera calore, alla creta, al corpo e al nostro cuore.
Ricordate, quando impastavate con la nonna, creando momenti di pura energia affettiva?
In questa fase del contatto con la creta, più che alla realizzazione di oggetti, è importante l’uso delle mani, usare le mani, senza paura di sporcarle, percepire i loro movimenti, stare nel presente senza pensieri, compiendo gesti semplici, toccando la consistenza della materia.
Il toccare diviene così un’azione calmante che tranquillizza la mente.
Lavorando la creta, passo dopo passo, si scoprirà la possibilità di trasformazione, il mutare della forma, vedendo cambiare l’aspetto delle cose… stupendo!!
Come nella vita ove tutto è cambiamento.
All’inizio l’impasto si presenterà duro, ma aggiungendo un po’ d’acqua, altro elemento importante, diverrà morbido, sino a trovare la giusta consistenza per creare una pasta, per fare un vasetto, con la tecnica più semplice, producendo una sfera modellata. Lavorandola bene per qualche minuto, incavandola al centro, per poi modellarla, levigandola sino alla modellazione.
Il materiale di base necessario per fare un vaso è la creta; nel processo, il vasaio è la causa e il vaso è l’effetto. Il vaso si può rompere ma la creta rimane com’è; con una sostanza permanente il vasaio fa un vaso il cui destino non ha alcun effetto su di lui. Estendendo l’analogia, Dio è il Creatore immutabile che crea oggetti innumerevoli che vanno soggetti a cambiamento di nome e forma. Un vaso non si potrebbe fare senza il vasaio e la creta, sono necessari ambedue; in modo simile, il Creatore è la causa strumentale della Creazione. Il corpo umano può perire come il vaso ma il Creatore e gli Elementi usati per la Creazione sono imperituri. Durante la vita, gli esseri umani hanno una scelta: usare il corpo a buon fine o farne un uso malvagio. Noi siamo impotenti di fronte al tempo ma ne possiamo raggiungere e conquistare il Creatore e Direttore usandolo correttamente.1
Iniziamo ora la nostra piccola esperienza di manipolazione, per la creazione di un vaso, con gioia e voglia di sperimentare: ricordando, che queste piccole esperienze sono aggreganti, e di condivisione…
Cerchiamo di creare, momenti creativi con gli anziani e con i bambini di condivisioni e sorrisi.
Tu mi hai fatto senza fine come hai voluto.
Tu continui a vuotare questo fragile vaso e sempre lo riempi di nuova vita.2
Troviamo ora un piano su cui lavorare, mettiamo su di esso un’asse di legno, prendiamo il panetto di creta e affettiamo una parte mettiamoci vicino alla tavoletta di lavoro, un piccolo recipiente con un po' d’acqua.
Iniziamo a rendere più morbida la creta, rammentando che essa va tenuta sempre un po' umida Cerchiamo di passarla da una mano all’altra, creando la forma di una palla, concentrandoci sul
gesto che compiamo. Fermiamoci con calma per alcuni secondi ed osserviamo la nostra piccola sfera e tocchiamola, percepiamo se l’abbiamo levigata abbastanza, a questo punto usiamo il dito pollice al centro della palla e creiamo, un buco non andando sino infondo.
Rendiamo piatta la base, per fare in modo che il nostro vaso, possa stare in piedi.
Ora premiamo dall’interno del vasetto contro il piano di lavoro, in modo che il fondo rimanga piatto e levigato e plasmiamo le pareti.
Usando il pollice e l’indice, rendiamo liscia la creta lavorandola verso l’alto. In ogni movimento delle dita, spingiamo dal basso verso l’alto la materia usata, ripetendo i gesti, sino a che il nostro vasetto non ottiene la forma che abbiamo immaginato. Levighiamo infine con i pollici l’esterno e la parte interna del nostro vasetto.
Terminato il vasetto, possiamo dar libero sfogo alla spontaneità, alla creatività, al gusto personale, per poi farlo essiccare o fatto cuocere nei forni predisposti alla cottura della creta.
Non guardare il vaso, ma il suo contenuto.3
Tiziana Mesiano
Pittrice ed Educatrice ai Valori Umani
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1 Sathya Sai
2 Rabindranath Tagore
3 Talmud