Adolescenti e tecnologia: pericolo o opportunità? -1-
1^ Parte
Oggi la vita sembrerebbe più semplice, attorniati come siamo da tanti supporti, nella casa come sul lavoro. È effettivamente innegabile che fare il bucato, lavare i piatti, insomma, svolgere le normali “faccende domestiche” sia molto più semplice e veloce rispetto a qualche decennio fa. Così il lavoro d’ufficio. Il computer, Internet, gli smartphone, sono diventati alleati insostituibili. Oggi sarebbe impensabile farne a meno.
Eppure, se da una parte è diventato più facile vivere la nostra quotidianità, dall’altra è in grande misura aumentata la complessità del mondo in cui viviamo. Al contempo è diventato più complicato, molto più complicato educare i nostri figli, tenerli lontani dai pericoli. Poiché, mentre un tempo i rischi erano fuori, una volta varcata la soglia di casa, oggi sono nella nostra stessa casa, nella quale si apre una finestra sul mondo che è Internet. Attraverso i PC e gli smartphone, i nostri ragazzi possono incontrare chiunque. Illusi dal caldo tepore rassicurante delle nostre case, apriamo le porte ad un mondo che può essere estremamente pericoloso. A questo vanno aggiunti i rischi di danni alla salute mentale, dovuti ad un uso eccessivo delle nuove tecnologie.
Madeleine J. George, autrice principale di uno studio effettuato alla Duke University (una delle più famose e prestigiose università americane) afferma che:
Gli adolescenti sono più a rischio nei giorni in cui utilizzano maggiormente la tecnologia, rispetto ai giorni in cui ne fanno un uso limitato, in quanto sperimentano maggiori problemi di condotta ed elevati sintomi associati al Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività (DDAI).
Infatti dalle analisi fatte su un campione di 151 adolescenti, con un utilizzo medio della tecnologia digitale di 2-3 ore al giorno e 41 messaggi inviati in media ogni giorno, risulta un aumento di disturbi comportamentali, quali aggressività, tendenza a mentire e incapacità di controllare le proprie emozioni nelle relazioni con gli altri. Inoltre viene rilevata una minore capacità di attenzione e concentrazione. (1)
Anche se altri studi minimizzano questi effetti, sottolineando come i ragazzi che usano di più gli smartphone abbiano un maggior numero di amici, siano più capaci di comunicare col nuovo linguaggio informatico e abbiano una maggiore capacità di affrontare la perdita di un’amicizia (resilienza), è il caso di prestare particolare attenzione e vigilare sul loro uso. E’ importante vigilare su di loro soprattutto la sera, poiché molti disturbi del sonno derivano appunto dall’eccessivo uso degli smartphone.
Un altro inquietante fenomeno, partito dal Giappone, va diffondendosi anche da noi: quello degli “hikikomori” (significato: rinchiudersi).
Si tratta di adolescenti che Cresciuti in contesti competitivi, investiti da grandi aspettative…non sopportano la pressione di un tale carico, provano sgomento nel disattendere le altrui aspettative, e si allontano volontariamente da tutto ciò che in loro provoca stress e malessere. (2)
Ne consegue una chiusura nei confronti del mondo reale. Le relazioni personali vengono sostituite da quelle virtuali. L’unica compagnia diventa quella del computer. Anche il ritmo biologico sonno-veglia viene alterato: vivono di notte e dormono di giorno. Mangiano di notte, di nascosto. A volte sono gli stessi genitori che portano loro qualcosa da mangiare, mentre i ragazzi continuano a ‘smanettare’ sul computer. In Italia è stato coniato per loro un nuovo termine: ‘ragazzi ritirati’.
Tutto ciò che si è detto non ha certo lo scopo di diffondere ancor di più i timori, ma vuol essere il suono di un ‘campanello d’allarme’, poiché la tecnologia, come tutte le cose, è solo uno strumento che può essere usato bene o male. Sta a noi farne il giusto utilizzo.
Ecco perché oggi più che mai è necessario che l’educazione ai valori umani universali (Verità, Retto agire, Pace, Amore, Non Violenza) sia presente, e fortemente presente, nella scuola come nella famiglia.
Il requisito primario nell’insegnamento dei Valori Umani è che i genitori stessi divengano esempio vivente di quei valori che si spera di trasmettere ai figli. Questo significa che i genitori devono praticare i valori umani.
Purtroppo oggi nella vita familiare si sono infiltrate molte idee che creano confusione. Non si può negare che viviamo in un’epoca moderna, ma è necessario portare la nostra purezza anche in questi tempi nuovi. Non si possono sposare idee malsane per tutelare il motto ‘I tempi sono cambiati’! Non bisogna aprire il cuore a sentimenti di bassa levatura. Anche nell’era attuale il pensiero deve riflettere l’antica sacralità, i nostri ideali devono rimanere saldi e nobili come nell’era antica; il capofamiglia e la moglie devono sostenere e praticare i valori umani. (3)
La prima regola da applicare è sempre quella dell’amorevolezza: non usare toni aggressivi, ma essere convincenti attraverso il dialogo.
È consigliabile stabilire dei limiti, delle regole, farsi valere; avere un atteggiamento deciso, ma coinvolgere i figli; esercitare l’autorità con gentilezza e affetto.
Quando i genitori sono dittatoriali, incoraggiano la violenza, la competitività negativa (aggressione), legittimano la rabbia ed un comportamento combattivo. Soprattutto è pericoloso ‘demonizzare’ l’uso della tecnologia: può portare ad effetti del tutto opposti rispetto a ciò che si vuole ottenere.
Sarebbe bene dare delle alternative all’uso dei PC e degli smartphone, come ad esempio creare delle occasioni di incontro con gli amici (una pizza, un gioco da fare insieme, ecc.), proporre una passeggiata, un’uscita in bicicletta, la visione di un buon film… Non lasciare a lungo i ragazzi davanti al PC, ma interessarsi a ciò che stanno facendo, mettendosi con loro a cercare siti interessanti ed istruttivi: le opportunità create dalla rete sono tante, nel bene come nel male.
È nell’atmosfera di amore, di rispetto e verità che la crescita dei nostri figli trova il baluardo più efficace contro i rischi che vengono dal mondo circostante.
Dobbiamo ritrovare, all’interno della famiglia, il senso di unità, di sacrificio e di amore altruistico che si sta smarrendo.
È una sfida che sforza la capacità umana, crescere un figlio in questo mondo di negatività…Ogni bambino è diverso, ogni bambino è unico; ogni bambino ha doni da offrire e sfide da affrontare. Essi sono come argilla che deve essere scolpita in un’opera d’arte dalle vostre mani amorevoli. Trattateli come fiori delicati. Vedeteli come un’opportunità di crescita e promozione nella ricerca spirituale, che non è altro se non autorealizzazione.(4)
Bruna Caroli
Prof.ssa Economia ed Educatrice ai Valori Umani
1-Fonte: http://www.stateofmind.it/2017/05/tecnologia-adolescenti/
2-Rivista: Amici di Follereau, N. 5-6/ maggio-giugno 2018, pag. 9
3-Sathya Sai, Sri Sathya Sai EDUCARE Valori Umani, Mother Sai Publications, 2009, pag.163
4-Rita Bruce, Sathya Sai Baba e l’educazione dei figli, Mother Sai Publications, 2004, pag. 221