I sensi si nutrono
Ecco il primo passo di un percorso che si pone l’obiettivo di approfondire le componenti di una nutrizione sana e naturale, che dia benessere non solo al corpo, ma anche pace mentale e gioia spirituale.
Ciò che entra per la bocca, non è l’unico cibo di cui si nutre il corpo. Vi sono altri organi di senso, come gli occhi, le orecchie, il naso e le mani che consumano gli oggetti prendendoli dal mondo esterno.
Perciò, non si creda di alimentarsi in modo “puro” (sattvicamente) per il solo fatto che si prendono frutta e latte con uno dei cinque organi di senso, a meno che il "cibo" assunto con gli altri sensi possa considerarsi puro. [1]
I nostri occhi dovrebbero riempirsi solo di visioni sante, pure; dovremmo servircene solo per vedere la bellezza della creazione divina. Non bisogna guardare indiscriminatamente qualunque cosa per il semplice fatto che si possiede la facoltà della vista. [2]
Gli occhi sono le finestre del cuore. Il cuore dovrebbe traboccare di amore e compassione. Una natura pura (sattvica) si sviluppa alimentando gli occhi con visioni pure (sattviche). [3]
Anche le orecchie hanno bisogno di un’alimentazione pura.
Ciò significa che si dovrebbe prestare ascolto solo a parole sante e a narrazioni che fanno riferimento al Divino.
Sugli altri ascoltiamo sempre cose buone e piacevoli; è questo il modo in cui si debbono proteggere le orecchie dall'inquinamento di notizie cattive. [4]
Non si dovrebbe nemmeno star ad ascoltare cose che tendano a porre in ridicolo gli altri. [5]
Dovremmo cercare di odorare profumi che siano un richiamo alla vita spirituale o agli aspetti divini della vita. Non intendo parlare di acqua di colonia o di essenze.
Il buon profumo viene da tutto ciò che emana dalle buone, sacre cose della creazione, associate al pensiero della divinità. [6]
Anche le mani vanno usate in modo che consumino cibo puro: in altre parole con le mani dovete compiere solo azioni buone. [7]
Così pure la lingua è stata data all’uomo perché consumi cibo sano, favorevole alla salute, ed anche perché il suo parlare sia gentile e dolce, tale da trasmettere gioia agli altri e comunicare i pensieri e i sentimenti più reconditi e profondi. [8]
La lingua è destinata a cantare la gloria di Dio. [9]
Parlate poco, parlate dolcemente, parlate solamente quando c’è un motivo pressante, parlate solamente a coloro cui siete costretti, non urlate o alzate la voce in ira o eccitazione. Questo controllo migliorerà la salute e la pace mentale, vi porterà ad avere migliori relazioni pubbliche e meno coinvolgimenti nei contatti e nei conflitti con gli altri... vi conserverà tempo ed energia e potrete mettere la vostra energia interiore a miglior uso. [10]
Quindi a ciascun organo di percezione si deve provvedere il suo specifico sostentamento spirituale. Alimentazione sattvica (pura) non significa semplicemente moderazione nel consumare latte, yogurt e frutta, ma anche ascoltare suoni sacri, orientarsi verso visioni edificanti e conversazioni spirituali. [11]
Perciò dovremmo cercare, con l’ausilio di tutti i nostri organi di senso, di ospitare nella mente solo pensieri sacri e puri. [12]
Marta Beneventi Ricercatrice Letteratura Sathya Sai
[1] Sathya Sai, Corso Estivo 1990, Mother Sai Publications, 1992, pp. 22-23
[2] Sathya Sai, Corso Estivo 1978, Mother Sai Publications, 1997, pp. 191-192
[3] Sathya Sai, Dhyana, Mother Sai Publications, 1992, p.56
[4] Sathya Sai, Corso Estivo 1990, Mother Sai Publications, 1992, p. 24
[5] Sathya Sai, Corso Estivo 1978, Mother Sai Publications, 1997, p. 192
[6] Sathya Sai, Corso Estivo 1978, Mother Sai Publications, 1997 p. 192
[7]Sathya Sai, Corso Estivo 1990, Mother Sai Publications, 1992, p. 24
[8] Sathya Sai, Corso Estivo 1990, Mother Sai Publications, 1992, p. 50
[9] Sathya Sai, Dhyana, Mother Sai Publications, 1992, p. 56
[10] Sathya Sai, Sadhana, Centro Parioli, p. 69
[11] Sathya Sai, Dhyana pp. 55-56
[12] Sathya Sai, Corso Estivo 1978, Mother Sai Publications, 1997, p. 192